Numerosi studi scientifici hanno cercato, nel tempo, di individuare gli effetti nocivi del tabagismo sulla salute, dimostrando che il fumo rappresenta un fattore favorente l’insorgenza di numerose patologie, principalmente a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardio-vascolare. A tutti questi ora pare aggiungersi anche il rischio di contrarre un’infezione a trasmissione sessuale come il papillomavirus umano orale di tipo 16, o HPV-16 che si ritiene possa essere responsabile dell’aumento dell’incidenza di tumori orofaringei a cellule squamose. Un gruppo di ricercatori statunitensi della Johns Hopkins University di Baltimora, ha pubblicato sul Journal of American Medical Association i risultati di uno studio in cui è stata valutata l’associazione tra il numero auto-riferito di sigarette fumate al giorno, e la prevalenza di HPV-16 orale negli individui fumatori, esaminando le associazioni tra i marcatori biologici oggettivi riflettenti tutte le esposizioni al tabacco e al fumo, come quello ambientale, il fumo diretto, quello di seconda mano e anche l’uso di tabacco da fiuto non fumato. Questi dati sono poi stati confrontati con la prevalenza di HPV-16 orale. Nello studio sono stati coinvolti 6.887 partecipanti di età compresa tra i 14 e i 69, di questi, il 28,6% erano correnti utilizzatori di tabacco e nell’1% dei casi è stato rilevata la presenza dell’HPV-16 orale. I consumatori abituali di tabacco, rispetto ai non consumatori, avevano maggiori probabilità di essere di sesso maschile, più giovani, meno istruiti e di avere un maggior numero di partner sessuali con cui avevano praticato sesso orale. Le misure biologiche di esposizione al tabacco e il comportamento sessuale orale auto-riferito, sono risultati significativamente associati con una prevalente infezione da HPV-16 orale. La presenza dell’HPV-16 orale è inoltre risultata maggiore del 2% in coloro che facevano uso di tabacco al momento dello studio, rispetto a chi non aveva mai fumato o era stato un ex consumatori di tabacco.