Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Siamo infatti di fronte a una vera e propria epidemia globale, che si sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni. Come è ormai noto, l’obesità rappresenta infatti una delle principali malattie nei paesi occidentali.
L’obesità è spesso determinata calcolando l’indice di massa corporea (Bmi) che è considerato il parametro più rappresentativo della presenza di grasso corporeo in eccesso. Il Bmi si calcola secondo la formula seguente: Bmi = peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri). Negli ultimi dieci anni diversi studi hanno messo in luce una stretta correlazione tra obesità e sviluppo di neoplasie del colon-retto e studi biochimici hanno rivelato che lo stress ossidativo e la perossidazione lipidica producono metaboliti secondari con proprietà altamente mutagene e tossiche, che sicuramente si sommano alle aberrazioni genomiche presenti nel cancro del colon retto, portando all’evoluzione del fenotipo maligno.
Dai dati di letteratura si evince che il Bmi è in generale maggiore per i tumori localizzati nel colon distale rispetto ad altre localizzazioni, sebbene siano stati pubblicati anche alcuni studi che hanno dimostrato scarse evidenze di un collegamento tra questa neoplasia e il Bmi. A tal proposito oltre al Bmi si sta diffondendo sempre più la tendenza a valutare l’obesità anche Per questo nuovi metodi sono considerati più accurati: è il caso del rapporto vita-fianchi, che sembra raggiungere significatività con un rischio Crc maggiore negli uomini ma non nelle donne. Altri elementi sono l’analisi di impedenza e la quantità di tessuto grasso viscerale (Vat), identificato come un fattore di rischio per adenomi colorettali e carcinomi. Ci sono diversi fattori che influenzano l’aumento di peso ma i principali sono la dieta e l’attività fisica. Una dieta ricca di carni rosse e lavorate può aumentare il rischio di cancro del colon-retto; tuttavia, le diete ad alto contenuto di fibre (cereali, cereali e frutta) sono state associate con una diminuzione del rischio. Altri fattori di stile di vita associati con l’obesità che aumentano anche il rischio di cancro del colon-retto sono l’inattività fisica, il fumo e elevata assunzione di alcol. In conclusione, l’obesità va diagnosticata e controllata, non solo per prevenire patologie concomitanti come l’ipertensione arteriosa, livelli elevati di trigliceridi, colesterolo o elevata glicemia a digiuno, ma va anche considerata come un preallarme per potenziali lesioni pre-neoplastiche.
Fonti: Martinez-Useros J, Garcia-Foncillas J. Obesity and colorectal cancer: molecular features of adipose tissue. J Transl Med. 2016 Jan 22;14(1):21.